27 marzo 2011

Le follie della religione


Asia Bibi, madre di 5 figli, è stata arrestata nel 2009 e condannata nel 2010: la sua colpa, secondo le vicine di casa, sarebbe quella di aver insultato Maometto e di essersi rifiutata di convertirsi all'Islam. Il caso si è trasformato in una questione internazionale quando la proposta di modificare la legge sulla blasfemia sull'onda della sua vicenda, ha generato un'ondata di violenze in Pakistan: una rabbia culminata negli assassinii, a gennaio e marzo, del governatore del Punjab Salmaar Tasmeer e del ministro delle Minoranze religiose Shahbaz Bhatti, che si erano battuti per la modifica (LaRepubblica.it). La cosiddetta “legge sulla blasfemia” (gli articoli 295b e 295c del Codice Penale del Pakistan) viene continuamente utilizzata per vendette o interessi personali, che nulla hanno a che vedere con l’offesa alla religione. La legge fu promulgata unilateralmente dal generale Zia-ul-Haq nel 1986, e mai approvata da alcun Parlamento. A farne le spese sono stati, in 25 anni, circa 1.000 cittadini pakistani, incriminati e arrestati ingiustamente: fra loro 479 musulmani, 340 ahmadi, 119 cristiani e altri appartenenti a minoranze religiose come indù e sikh. Inoltre ben 33 persone, sotto processo per blasfemia o assolte dalle accuse, sono state vittime di esecuzioni extragiudiziali.

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