31 agosto 2011

WWW.REVOLUCIONSIRIA.COM


La Siria, è una polveriera. Nella sua storia a partire dall'indipendenza  ottenuta dalla Francia nel 1946 figurano ben 13 colpi di Stato. Nel 1956, firmando un accordo con l'Unione Sovietica, la Siria poneva le basi per un'influenza comunista all'interno del proprio governo in cambio di equipaggiamento militare. Dal 1963, il Partito del Rinascimento Arabo Socialista o Ba'th governa la Siria in una condizione di stato di emergenza (legge marziale), che di fatto, da una parte aumenta i poteri del Presidente e dall'altra congela la maggior parte delle garanzie costituzionali. Lo stato di emergenza viene giustificato dalla guerra contro Israele e dalla minaccia del terrorismo. Dal 1970, dopo la sconfitta nella guerra dei 6 giorni ed un colpo di Stato interno al Partito Ba'th, il presidente siriano è sempre stato reclutato all'interno della medesima famiglia, la famiglia Assad. La Siria, almeno in teoria sarebbe una Repubblica presidenziale (dal 1963) ma di fatto possiede una forma di governo a successione ereditaria nel contesto della stessa famiglia ed a partito unico. L'attuale Costituzione del 1973 definisce la Siria come uno Stato socialista, riconoscendo l'islam come religione principale ed affidando al partito Ba'th il ruolo fondamentale di guida del Paese. Prevede inoltre che il Presidente sia di religione musulmana. Questi ricopre anche l'incarico di segretario generale del partito Ba'th e di capo del Fronte Progressista Nazionale, un'alleanza di 10 partiti controllati dallo stesso Ba'th. Rimane in carica 7 anni e viene eletto attraverso un referendum a suffragio universale. Negli ultimi anni le autorità hanno reso più rigidi i criteri di censura all'interno della rete grazie a leggi che obbligano gli internet cafes a registrare i commenti che vengono espressi nei forums ed attraverso il blocco di alcuni dei più famosi websites. Circa una settimana fa il caricaturista satirico Ali Ferzat, noto oppositore del regime, è stato violentemente aggredito da criminali al servizio del governo. Le sue vignette hanno fatto il giro del mondo e costituiscono la spina dorsale di un autentico ed impaziente bisogno di libertà. 

 


27 agosto 2011

La guerra del Coltan


Il Coltan, l'origine di una delle guerre più cruente degli ultimi anni nella Repubblica Democratica del Congo. Da questo raro minerale si estrae il tantalio, che possiede una grande resistenza al calore e un’eccellente conduttività, caratteristiche indispensabili per sviluppare nuove tecnologie. Il controllo delle sue miniere è alla base di guerriglie ed interventi diretti organizzati o appoggiati da paesi limitrofi come Ruanda o Uganda. La sua estrazione ed il suo commercio sono totalmente privi di regolamentazione grazie alla gravissima instabilità politica della zona favorita da coloro che sono coinvolti nello sfruttamento di questo prezioso minerale. Gli abitanti del Congo ovviamente non vengono neanche sfiorati da questa incalcolabile ricchezza e così, tutta la produzione congolese di Coltan (l'80% della produzione mondiale) finisce illegalmente all'estero, in gran parte attraverso il Ruanda. Spiegare le dinamiche di questo scempio economico e umanitario è un'impresa. Come sempre entrano in gioco gli interessi delle multinazionali con la complicità delle potenze occidentali in continuo contrasto con il governo cinese e la sua enorme necessità di materie prime. Il ruolo fondamentele dell'attuale presidente Ruandese Paul Kagame, accusato di crimini contro l'umanità nel periodo fra il 1990 ed il 2002 (un rapporto dell'ONU parla di un vero e propio genocidio ai danni della popolazione hutu del Congo) e di favorire la guerriglia nelle zone di estrazione congolesi. Uomo ritenuto praticamente intoccabile per il solido sostegno offerto da Stati Uniti, Francia, Belgio, Olanda e soprattutto Regno Unito che considerano il Ruanda un paese modello in Africa.

La guerra del Coltan   2/5 - 3/5 - 4/5 - 5/5

18 agosto 2011

El Papa al desnudo


Ratzinger es, pues, otro Sumo Fariseo, que falsifica la marca "Jesús" por dinero y poder. Rompamos un silencio cómplice que favorece a ese integrismo que empobrece, ata y mata. Exijamos respeto a la aconfesionalidad del Estado español y el fin del Concordato, anticonstitucional, con el Estado Vaticano. "Mi reino no es de este mundo" (Jesús).

Questo volantino e altri simili a questo stanno circolando per le strade di Madrid in questi giorni. Pellegrini provenienti da tutto il mondo sono riusciti a riempire qualche piazza della capitale spagnola, laddove qualsiasi città islamica otterrebbe una maggiore partecipazione senza che nessuno si muovesse dal suo luogo di residenza. Un tempo si sarebbe temuto un attentato contro il Papa ed infatti le misure di sicurezza adottate sono quelle delle grandi occasioni. Oggi invece sono gli "attentatori" all'infallibilità papale, che manifestando in maniera assolutamente pacifica contro la figura contradditoria del pontefice e le spese sostenute per riceverlo, rischiano di essere attaccati. Sorprendentemente pare siano stati alcuni pellegrini (peraltro rappresentati per la stragrande maggioranza da innocenti ragazzi entusiasmati dall'eccitante esperienza multietnica che stanno vivendo) a provocare la colonna di coloro che si opponevano alla ridicolizzazione di uno Stato in profonda crisi, determinando la reazione delle forze dell'ordine ovviamente a danno dei manifestanti. Due realtà totalmente distinte si trovano una di fronte all'altra. Da una parte, la spettacolare celebrazione di un evento festoso che riesce a far passare in secondo piano persino la catastrofe umanitaria che coinvolge il corno d'Africa. Dall'altra, la vita reale. Quella dura quotidianità che costringe molte persone a lavorare quando fuori ci sono 36 gradi ed a trovare il tempo e le forze per scendere in strada ad esprimere la propria opinione. Purtroppo, dei valori della Chiesa di Cristo rimane solo l'eroica dedizione di pochi sacerdoti illuminati. E' evidente, invece, l'ostentazione di potere e ricchezza che accompagna costantemente la figura del Papa. E' lampante ed allo stesso tempo avvilente la sua totale estraneità al mondo reale che rientra in quel concetto di non-contaminazione che viene riservato soltanto alle divinità. E' triste, percepire il modo in cui viene manipolata la gioventù per mezzo di un inconsapevole compromesso attentamente ricercato da parte delle alte sfere ecclesiastiche.  La possibilità di vivere un'esperienza unica in cambio di una dimostrazione di potenza da parte di una Chiesa che difficilmente, dopo questo "successo" di partecipazione, assumerà quell'indispensabile atteggiamento autocritico necessario per identificare le cause del suo drammatico tracollo spirituale e di popolarità.

8 agosto 2011

Minnesota Shut Down


Shut Down. Mentre Obama cerca con tutti i mezzi a sua disposizione (decisamente pochi) di scongiurare la catastrofe per gli USA e l'Unione Europea si affanna goffamente a salvare la Grecia, il Minnesota intanto è già fallito. Decine di migliaia di dipendenti statali mandati a casa, parchi e musei chiusi, bloccate le opere pubbliche. La ventennale amministrazione repubblicana basata sui tagli alle tasse per i ricchi ed i tagli al welfare ha letteralmente dilapidato le casse dello Stato e la nuova amministrazione democratica, impotente davanti al reiterato ostruzionismo dell'opposizione,    ha solo  potuto amaramente prendere atto della tragica situazione e dichiarare il fallimento.  E come per incanto si scoprono le carte, la minoranza capitalista scende in strada (mi vergogno persino di inserire il link) celebrando il default che per loro significa non perdere niente dal punto di vista dei servizi sociali  e degli spazi pubblici ma guadagnarci tutto in termini di pressione fiscale che inevitabilmente e giustamente li avrebbe maggiormente colpiti. Così finalmente i nodi vengono al pettine. Il capitalismo, nato all'insegna del benessere alla portata di chiunque, quel fumo negli occhi che ci aveva illuso che saremmo diventati tutti felicemente benestanti tranne ovviamente quella parte dimenticata del pianeta che "meritava" di rimanere nell'indigenza e che mai avrebbe dovuto "infastidirci", ha miseramente fallito. Chi però ci ha creduto fino in fondo ed ha trascorso la sua vita accumulando ricchezze alla fine ha ottenuto la sua ricompensa. Il sistema perverso che li ha creati li rende quindi intoccabili semplicemente autodistruggendosi. Come uno zombie, che manifesta tutta la sua mostruosità solo dopo la morte di un essere umano, così il capitalismo compie il suo ultimo atto togliendosi la vita e consegnando ufficialmente il potere economico del pianeta nelle mani di pochi individui senza scrupoli che non hanno neanche la decenza di farsi vedere in giro il meno possibile. Il comunismo, come il capitalismo sono stati distruttivi per il genere umano. Ma mentre del comunismo ci restano soltanto i sogni di qualche nostalgico e le magliette di Che Guevara, del capitalismo invece rimarranno l'annientamento dell'educazione e della sanità pubblica, la scomparsa del sistema pensionistico, l'estinzione di tutto ciò che è legato al sociale e che dovrebbe essere un diritto per qualsiasi cittadino indipendentemente dal suo reddito. Il tutto con gravi ripercussioni mediche e psicologiche all'interno della società specialmente per quanto riguarda la sfera delle patologie oncologiche  e psichiatriche. Grottesco infine  è che l'ex-governatore repubblicano del Minnesota punti alla Casa Bianca nel 2012. Davvero ogni Paese ha il governo che si merita? Speriamo di no.

7 agosto 2011

La perla sconosciuta d'Italia


La regione Basilicata ospita nel suo territorio undici aree protette, di cui due parchi nazionali, il Pollino e il Val d'Agri, due parchi regionali (Parco naturale di Gallipoli Cognato - Piccole Dolomiti Lucane e Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano), e sette riserve naturali regionali. Le zone sottoposte a protezione occupano circa il 30% della dell'intera superficie regionale. Il 21 settembre 1943, Matera fu la prima città italiana a insorgere contro i tedeschi occupanti. Il 23 novembre 1980 la Basilicata fu sconvolta da un grave terremoto che colpì buona parte del territorio regionale. Nel 2003 la decisione del governo nazionale di trasferire tutte le scorie nucleari delle ex centrali atomiche in una salina di Scanzano Jonico ha provocato un'intensa protesta, con una manifestazione oceanica cui parteciparono oltre 100.000 persone (pari a circa un quinto della popolazione lucana) che ha portato nel gennaio del 2004 al ritiro del decreto. A differenza del resto del Mezzogiorno d'Italia, in Basilicata non esiste un'entità criminale vera e propria come quelle delle regioni circostanti, grazie al suo particolare sviluppo storico-sociale ma anche per i minori interessi economici rispetto alle regioni limitrofe.

4 agosto 2011

Normale? No grazie, speciale!


L’Associazione La Cordata di Gorgonzola (MI) organizza gite domenicali, vacanze estive ed invernali con portatori di handicap, anche gravi. Il gruppo, da sempre molto compatto e coeso, crede fermamente in questo progetto e nell’importanza di garantire un po’ di svago anche a chi, normalmente, sarebbe costretto a farne a meno.