20 settembre 2012

Tristemente uguali



E cosí anche Pisapippa é stato ufficialmente iscritto all'ambo degli individui piú spregevoli e opportunisti della magica storia del nostro Bel Paese. Non ce la fanno, é piú forte di loro, la loro natura viene inevitabilmente a galla se non alla prima, alla seconda occasione. Che miserabile la Moratti quando con l'astuzia di una foca monaca disse definitivamente addio ai cittadini milanesi accusando pubblicamente il suo rivale di un crimine che i giudici avevano giá da tempo ritenuto inesistente. E proprio vero che l'allievo supera il maestro. L' ex-sprovveduto Pisapia fa capire da subito che con lui non si scherza, polverizzando una buona dose di preferenze ricevute, facendo finta di non vedere le innumerevoli bandiere con falce e martello che gli sventolano davanti agli occhi a poche ore dal successo elettorale. Ma tanto é risaputo, come Ben Johnson ci insegna, che la gloria del momento non ha prezzo. Ma adesso il sindaco di Milano é uno degli uomini piú influenti del Paese, é entrato di diritto nell'Olimpo della politica, sa, nel profondo del suo animo da parassita, che puó fare di piú. L'occasione gli viene offerta sul piatto d'argento durante la visita del Dalai Lama, negandogli la cittadinanza onoraria, onorificenza a cui dubito seriamente che il Premio Nobel per la pace ambisse. Ma almeno cosí é riuscito a perdere altri consensi e compiacere il suo nuovo padrone, il regime cinese (i famosi due piccioni con una fava, che nel caso della Cina sono molti di piú). E adesso le dichiarazioni contro Beppe Grillo, che considerarle un atto di cattivo gusto é il piú plateale degli eufemismi. Approfittare di una disgrazia che sarebbe potuta accadere a chiunque esclusivamente per screditarlo, in quanto la vicenda giudiziaria si concluse con una condanna, non é solo squallido ma anche disumano. Anche se tristemente tipico di una classe politica che le rare occasioni in cui ha cercato timidamente di  sollevare la testa dalla montagna di letame in cui é costantemente immersa é stato solo grazie alla presenza di una misera e ridicola controparte. Non é colpa loro, sono semplicemente pezzi avariati di una storia che li ha giá condannati. Sbiaditi ologrammi dei loro predecessori. Inutili ingranaggi di un diabolico meccanismo che si nutre di menzogne e diffamazioni . Sembra che abbiano toccato il fondo, quando all'improvviso li vedi (volontariamente) muniti della loro inseparabile pala pronti a sondare il terreno alla ricerca di zone meno resistenti che gli consentano di scendere ancora un pó piú in basso.

15 settembre 2012

La fonte della vita



Video presentato in occasione della campagna in difesa dell'ambiente "un piccolo passo per l'uomo, un grande passo per l'umanitá" e tratto dal sito del Consejo Publicitario Argentino. A quei tempi la possibilitá di esplorare altri pianeti era uno dei grandi progetti. Oggi, la grande sfida é proteggere il nostro pianeta prima che sia troppo tardi.  L'acqua é la risorsa naturale piú preziosa del pianeta occupando quasi tre quarti della superficie terrestre anche se solamente il 2,5% é dolce e solo lo 0,007% é potabile. Tale quantitá si riduce anno dopo anno a causa dell'inquinamento.La mancanza di acqua potabile é la causa diretta di malattie come la diarrea ed il colera che causano la morte di piú di 1,6 milioni di bambini all’anno sotto i cinque anni nelle aree in via di sviluppo. Circa 1100 milioni di persone nel mondo non hanno accesso diretto a fonti di acqua potabile, una persona su sei. Milioni di donne e bambini sono costretti a camminare piú di 10km al giorno per rifornirsi di acqua potabile. In media ognuno di noi consuma 190 litri di acqua al giorno. Sono necessari 7000 litri di acqua per raffinare un barile di petrolio greggio.

"L’acqua è patrimonio dell’umanità. A nessuno, individualmente o come gruppo, è concesso il diritto di appropriarsene a titolo di proprietà privata. La salute individuale e collettiva dipende da essa. L’agricoltura, l’industria e la vita domestica sono profondamente legate ad essa. Il suo carattere “insostituibile” implica che l’insieme di una comunità umana, ed ogni suo membro, deve avere il diritto di accesso all’acqua, e in particolare, all’acqua potabile, nella quantità e qualità necessarie e indispensabili alla vita e alle attività economiche. L’acqua non è paragonabile a nessun’altra risorsa: non può essere oggetto di scambio commerciale di tipo lucrativo. Il diritto all’acqua è una parte dell’etica di base di una buona società e di una buona economia. È compito delle generazioni attuali usare, valorizzare, proteggere e conservare le risorse d’acqua in modo tale che le generazioni future possano godere della stessa libertà di azione e di scelta che per noi stessi oggi auspichiamo. I cittadini devono essere al centro del processo decisionale. La gestione dell’acqua integrata e sostenibile appartiene alla sfera della democrazia. Nuove forme di governo democratico devono essere create. La democrazia partecipativa è inevitabile.
La priorità è quella di definire un “Trattato mondiale sull’acqua” che legalizzi l’acqua come bene patrimoniale vitale, comune a tutta l’umanità. Questo, per esempio, escluderebbe l’acqua da tutti gli accordi commerciali internazionali (come quelli esistenti nell’ambito dell’Organizzazione Mondiale del Commercio - WTO), come già accade nel campo culturale"

Il Manifesto mondiale dell'acqua di Lisbona da cui é tratto questo ritaglio propone la costituzione di un osservatorio mondiale per i diritti dell'acqua che rappresenti uno dei punti di riferimento mondiali per le informazioni sui diritti dell'acqua.

Comitato italiano contratto mondiale sull'acqua