24 gennaio 2013

La pillola rossa


I telegiornali continuano a vomitarci addosso le promesse dei soliti inguardabili personaggi, le previsioni di voto in tempo reale, il gossip a tutto campo riguardo le probabili alleanze. Ma possibile che la politica italiana sia questo? Un enorme mercato dove soggetti politicamente molto vicini all'estinzione vengono magicamente riciclati continuando a riempire gli schermi con la loro arroganza, come se la loro presenza ormai prescindesse dalla volontá dei cittadini. Le campagne elettorali dovrebbero essere un momento di verifica dei risultati raggiunti e non un bombardamento di promesse vuote. É assurdo continuare a sentir parlare di percentuali e dati in generale che nessuno smentisce, se non gli esponenti di altre fazioni politiche. L'influenza che questi individui hanno a livello mediatico é impressionante. Infatti la televisione ha letteralmente fatto a pezzi la volontá della gente di accedere ad un'informazione sana. La situazione politica italiana attuale é il frutto di decenni di pigrizia culturale. Ne é la dimostrazione il fatto che, per molti cittadini, é sufficiente leggere il titolo di qualche quotidiano o vedere frammenti di discorsi trasmessi in televisione per pensare di aver compreso gli obiettivi del movimento 5 stelle. É inaccettabile che questa classe politica riesca a raggiungere milioni di persone senza che vi sia l'opportunitá in tempo reale di smentire i contenuti delle loro affermazioni (compito che spetterebbe ai giornalisti). Ma i politici sono come le stars di un grande film e nessun regista se li lascerebbe scappare quando l'obiettivo é ovviamente l'incasso al botteghino. Non é importante quindi quello che dicono, anzi, quanto piú é assurda un'affermazione tanto piú fará notizia e sicuramente comporterá una replica, un chiarimento o una smentita (altre notizie). Insomma l'unica cosa che conta é che ci siano, che parlino, che riempiano gli spazi dei notiziari a scapito di doverosi approfondimenti sulle questioni internazionali di cui ci é dato conoscere solo il numero dei morti. Ci dicono che siamo politicamente inesperti, é vero. Ma chi dovrebbe trasmetterci questa esperienza? Ed in che consiste? Perché se l'esperienza che ci manca riguarda la compravendita di parlamentari o l'abilitá di non fare niente per 20 anni e di voler fare tutto ad un mese dalle elezioni, se l'esperienza che ci manca é quella di avanzare una proposta e poi ritirarla rendendosi conto che si perdono punti nei sondaggi, o di negare anche l'evidenza, allora ad una simile esperienza preferisco una sana, autentica inesperienza. 

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