20 dicembre 2012

La violenza sulle donne é un problema degli uomini 2

 

Vi sono poi alcuni comportamenti abituali, spesso velati, definiti "micromaschilismi" che almeno in apparenza non risultano nocivi ma che possono rendere meno visibile il fenomeno del maltrattamento ed il cui scopo é quello di minare l'autonomia della donna. Fra questi atteggiamenti spiccano l'eccessiva insistenza (l'uomo insiste nell'imporre il suo punto di vista fino al punto in cui la donna cede per sfinimento), l'intimidazione (l'uomo insinua che se la donna non obbedisce ci saranno delle conseguenze), il paternalismo protettore (l'uomo afferma di agire sempre per il bene della donna, perché la ama), la svalutazione (l'uomo denigra qualsiasi atteggiamento che si allontana dal tradizionale ruolo della donna), la strategia del suscitare pena nella vittima (l'uomo si mostra incapace di badare a se stesso) e/o la strategia delle promesse e dei regali. Anche per quanto riguarda la vittima, la ricerca di un profilo specifico rende piú difficile la comprensione del fenomeno. Risulta invece piú efficace analizzare gli ostacoli che impediscono alle donne coinvolte di porre fine ad una situazione di maltrattamento. Trattandosi di un fenomeno culturale, molte donne tendono inconsapevolmente ad accettare forme aggressive di comportamento. Il ciclo della violenza descritto da Walker mette in evidenza le diverse fasi del fenomeno (tensione, aggressione e remissione). Nella fase di remissione (o "luna di miele") l'aggressore gratifica la sua vittima con regali o segni di pentimento con il fine di evitare che questa possa rendersi conto della situazione e agire di conseguenza. Si tratta di una strategia ambivalente che combina premio e castigo. Se l'uomo si mostra a volte ostile, altre benevolente, la donna sará portata a pensare che é la sua stessa condotta a determinare la violenza attribuendosi la responsabilitá dell'accaduto. Il ripetersi di questo ciclo fará in modo che la donna si senta sempre piú dipendente dall'uomo, nell'intento di evitare l'aggressione, sviluppando meccanismi di difesa psicologica che la porteranno fino al punto di negare la situazione di maltrattamento. A questo si aggiunge una scarsa speranza da parte della vittima di venirne fuori con le proprie forze data da una fiducia molto debole nel sistema sociale in cui vive: disuguaglianza fra uomini e donne a livello lavorativo, minore occupazione femminile, maggiori incarichi domestici, minore disponibilitá economica. Tutto ció contribuisce a mantenere la donna in una condizione di continua dipendenza. Parte prima - Parte terza

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